Eccoli, i due protagonisti di questa storia, forse ancora intenti a interrogarsi sulla spinosa questione che li ha attanagliati per tutto il libro…



Posso darle una coda?

Senza dubbio al mondo ci saranno animali in grado di contemplare con soddisfazione la propria coda, ma ce ne sono anche di più sfortunati che, come nella vicenda in questione, non riescono a vedersela con chiarezza, o che addirittura… non sono certi di averne una!



Se volete dunque cogliere l’occasione di aiutare chi si sente in difetto, cimentatevi in questo gioco di abbinamenti, scegliendo per ogni animale la coda che gli appartiene: collegate, ridisegnate o ritagliate e incollate la parte mancante al legittimo proprietario, che sarà ben felice di sapersi finalmente più completo…



 

… a meno che non vi capiti di sbagliare clamorosamente!


Prego, si giri!

Se avete sfogliato anche solo una volta il libro in questione, vi sarete accorti che il meccanismo di base consiste in un continuo girarsi del Signor Cane, che, prima incuriosito, poi esasperato, segue i suggerimenti dell’amichevole Signor Tartaruga e si volta di scatto, nella speranza di trovare prima o poi la sua coda.

Per divertirvi ancor di più a seguire la vicenda, potete realizzare la sagoma del protagonista, che vi consentirà di immedesimarvi nei suoi cambi di posizione e di partecipare in prima persona all’affannosa ricerca.



Stampate e ritagliate il disegno in Pdf, senza dimenticare di apporvi uno stecchino per tenerlo in mano: gira che ti rigira, tanta fatica verrà sicuramente premiata da qualche inatteso ritrovamento!


Mi dica pure…

Come in ogni ricerca che si rispetti, il finale della storia si rivela fondamentale, lasciando in questo caso il lettore con un colpo di scena di quelli davvero eclatanti, che riapre la vicenda a probabili sviluppi successivi. Cosa si diranno, però, i due protagonisti, in seguito all’imprevista quanto incredibile conclusione?



Provate voi a immaginare il dialogo che segue il “primo” finale, imbastendo un botta e risposta tutto di vostro pugno che potrebbe, idealmente, non finire mai (o perché no, portare a ulteriori risvolti mozzafiato!).


Se siete mai riusciti ad aiutare qualcuno a trovare una parte smarrita di sé condividete la singolare esperienza scrivendoci a info@minibombo.it!






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